Con l’accordo di partenariato del 19 luglio 2022 la Commissione europea ha adottato il documento di programmazione dei fondi UE 21-27 per un importo di circa 75 miliardi di euro (di cui 42 miliardi a carico del bilancio europeo e 33 miliardi a titolo di cofinanziamento nazionale).

In continuità con il PON Metro 2014-2020, il Programma Nazionale PN Metro Plus e Città medie Sud 2021-2027 rappresenta il risultato di un processo di condivisione realizzato anche mediante la pianificazione sinergica di tavoli tematici dedicati alla definizione degli Obiettivi strategici (OP) individuati dal Regolamento (UE) 2021/1060, tenuto, altresì, conto dell’interlocuzione con le Amministrazioni Centrali e Regionali, nell’ottica di evitare sovrapposizioni con altre fonti di finanziamento comunitarie e nazionali.

In particolare, il PN Metro+ 21-27 si sviluppa in continuità con il PON Metro 2014-2020 sia relativamente ai temi originari (agenda digitale/sostenibilità/inclusione sociale), sia verso il modello di governance, basato sulla delega ai 14 Comuni capoluogo in qualità di Organismi Intermedi, identificando le città medie del Sud, come prioritari interlocutori beneficiari di progetti di rigenerazione di aree fragili, caratterizzate da disagio socio-economico e abitativo.

Gli ambiti di intervento, strettamente correlati allo sviluppo urbano, sono i seguenti:

  • azioni di rigenerazione urbana
  • contrasto al disagio socio-economico e abitativo nelle periferie
  • mobilità “green”
  • inclusione e innovazione sociale
  • accesso all’occupazione
  • interventi di natura ambientale e di economia circolare
  • risparmio energetico degli edifici e delle infrastrutture
  • offerta innovativa di servizi digitali
  • promozione sviluppo sociale anche attraverso la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza.

Per approfondire

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14-04-2023 11:28 Download 280 downloads

In accordo con quanto sancito dall’Accordo di Partenariato 2017-2021, il PN Metro Plus 21-27 sostiene l’attuazione di interventi finalizzati a promuovere l’inclusione e l’innovazione sociale per realizzare il miglioramento della qualità della vita in contesti degradati di alcune città medie localizzate nelle Regioni meno sviluppate, il cui rilancio rappresenta un aspetto cruciale per lo sviluppo economico regionale generale.

Nonostante alcune regioni presentino una struttura urbana piuttosto fragile, alcune città medie, anche di dimensione contenuta (sotto i 25.000 abitanti), svolgono un ruolo fondamentale, assimilabile a quello delle grandi città, per quanto attiene all’erogazione di servizi di prossimità, da cui dipende la tenuta complessiva della coesione territoriale.
Per tale ragione, risulta prioritario intervenire sul sistema delle città medie locali localizzate nelle Regioni meno sviluppate, che presentano maggiori difficoltà in termini differenziali rispetto alla media dei diversi contesti regionali, mediante misure finalizzate a contrastare i fenomeni di disagio sociale, rafforzando le reti di cooperazione in grado di migliorare l’inclusione attiva e l’inserimento occupazionale.

Si prevede, tra l’altro, la progettazione di iniziative di innovazione sociale volte a stimolare la capacità imprenditoriale delle comunità e delle persone, per favorire l’inserimento socio-lavorativo di soggetti vulnerabili e promuovere la costruzione di nuove forme di partenariato.

Le iniziative attivate nelle città medie localizzate nelle Regioni meno sviluppate, anche grazie all’adozione di specifiche misure di accompagnamento, favoriranno il coinvolgimento degli ETS e della cittadinanza costruendo partenariati locali, con l’obiettivo di migliorare la capacità amministrativa, la governance e la semplificazione nella programmazione della qualità progettuale, delle procedure gestionali e attuative, anche a seguito del potenziamento delle capacità tecniche e amministrative della PA, reso possibile nell’ambito dei differenti strumenti integrati di politica pubblica (Fondi Coesione, PNRR e politica nazionale).

L’Accordo di Partenariato 2021-2027 formalizza la rilevanza del PN Metro Plus 21-27 come efficace strategia in grado di rafforzare la risposta delle città alla sfida dei cambiamenti climatici e alla transizione verso un’economia verde, in continuità con gli ambiti di azione già sperimentati nella precedente programmazione.

In particolare, il PON METRO 14-20 si è caratterizzato per una concentrazione degli investimenti in campo ambientale sui temi dell'efficientamento energetico e della mobilità urbana sostenibile (ulteriormente integrati dalle risorse REACT EU erogate al fine di estenderne l'azione verso interventi finalizzati ad aumentare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, la creazione/ripristino di corridoi ecologici urbani e la promozione di soluzioni innovative in tema di economia circolare.

In tale prospettiva, il PN Metro Plus 21-27 attribuisce centralità al perseguimento degli obiettivi climatici e della biodiversità, per sostenere la salvaguardia degli ecosistemi attraverso lo sviluppo di soluzioni basate sulla natura e di reti di infrastrutture verdi e blu, favorendo lo sviluppo di strategie locali e regionali climaticamente neutre, in grado, tra l’altro, di promuovere la mobilità urbana sostenibile, mediante interventi di efficienza energetica e di incentivazione delle energie rinnovabili, grazie alla disponibilità di investimenti finalizzati a favorire l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi e la resilienza alle catastrofi.

La strategia sostenuta dall’Accordo di Partenariato 2021-2027 destina i fondi disponibili alla realizzazione di interventi finalizzati a favorire lo sviluppo di un’economia climaticamente neutra (“Green Deal europeo”) e una società giusta e inclusiva (“Social Pillar europeo”) anche grazie alla diffusione pervasiva delle tecnologie digitali in grado di attuare modelli produttivi più sostenibili a sostegno degli obiettivi di coesione ed equità economica, sociale e territoriale. 

 

In particolare, la programmazione del PN Metro Plus 21-27 prende atto del divario digitale esistente in Italia, desumibile da alcune criticità di seguito riportate:

  • mancanza di integrazione delle tecnologie digitali nell'economia nostrana: solo il 36,3% dei cittadini italiani usufruisce attivamente dei servizi di e-gov contro il 64,2% della media europea, e il 69,3% in Germania (DESI 2021);
  • basso livello di competenze digitali: l’Italia si posiziona al 25° posto della classifica UE rispetto all’indicatore “capitale umano” (DESI 2021);
  • situazione di “particolare fragilità” della PA, ove opera un personale con età media elevata, atteso che il 45% dei dipendenti pubblici ha più di 54 anni contro il 22% della media (OCSE - OECD, Government at a glance, 2017), e poco qualificato: solo il 38% ha conseguito un titolo universitario e il 3% un titolo post-laurea (MEF-RGS, Conto Annuale, 2018).

 

Per tale ragione, emerge la necessità di migliorare la diffusione dei servizi pubblici digitali al fine di sostenere l'efficienza e la trasparenza delle PA come indispensabile presupposto per realizzare la transizione verso una società digitale e incentivare uno sviluppo territoriale policentrico e sostenibile fondato sull’inclusione digitale dei cittadini.

 

Peraltro, secondo il programma PN Metro Plus 21-27, esistono territori con grandi potenzialità di sviluppo (in termini di spazi inutilizzati e mercati da esplorare), caratterizzati però da un’elevata concentrazione di fasce fragili della popolazione, ove si rende opportuno incoraggiare la crescita delle imprese con investimenti indirizzati a percorsi di sviluppo sostenibile, che, tra le altre cose, mirino a ridurre l’impronta ecologica delle città, e possano essere in grado di fornire opportunità di lavoro di qualità nell’ambito di un generale processo di transizione al digitale da perseguire tra gli interventi da realizzare. 

 

In coerenza, tra l’altro, con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), con l’Agenda Territoriale 2030 e l’Accordo di Partneriato 2021-2027, il PN Metro Plus 21-27 prevede investimenti in materia di efficientamento energetico di edifici, strutture e impianti pubblici, compresa la pubblica illuminazione, valorizzando, in modo particolare, i progetti che mirano ad utilizzare e/o sperimentare tecnologie di produzione energetica da fonti rinnovabili.

 

L’obiettivo è di garantire la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, a fronte di quanto già realizzato nel corso del tempo: tra 2012 e 2019, ad esempio, nei comuni capoluogo delle Città Metropolitane sono stati attuati interventi di riqualificazione energetica su 1107 edifici comunali, pari al 44% del totale riferito a tutti i capoluoghi di provincia (cfr. Istat, Dati ambientali nelle città, 2021).

 

Si registra, altresì, una progressiva estensione di pannelli solari termici installati sugli edifici comunali, pari al 47,4% (sebbene nelle Regioni meno sviluppate l’aumento risulta sensibilmente più ridotto, +16,8%), con conseguente diminuzione totale di gas naturale ed energia elettrica, sia pure secondo andamenti differenziati per categoria di regioni.


Alla luce di tale contesto, rispetto agli interventi progettuali già definiti nell’ambito della programmazione PON Metro 14-20, il PN Metro Plus 21-27 prevede ulteriori specifici interventi di riqualificazione in grado di coniugare il potenziamento dell’efficientamento energetico con la messa in sicurezza sismica, mediane il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, con particolare riferimento all’autoconsumo termico ed elettrico degli edifici pubblici, nell’ottica di incentivare la diffusione del teleriscaldamento, ancora troppo debole in Italia, se non addirittura inesistente al sud.

Prendendo atto dei preoccupanti impatti dei cambiamenti climatici sulle città, a causa della verificazione di eventi estremi di precipitazione intensa, parimenti ad aumenti di temperature medie con il generale riscaldamento dell’area urbana, da cui discendono effetti di erosione costiera e inondazioni, il PN Metro Plus 21-27 persegue, tra gli obiettivi formalizzati, la finalità di predisporre efficaci azioni di contrasto ai cambiamenti climatici nell’ambito di una transizione verso un’economia circolare.

 

In particolare, tra 2010 e 2020 nelle aree urbane italiane sono avvenuti 319 casi di allagamenti da piogge intense e 89 esondazioni fluviali (cfr. Legambiente, Il clima è già cambiato. Rapporto dell’Osservatorio CittàClima, 2020).

 

L’incremento delle temperature, rilevate nel periodo 2001-2018 rispetto alla media del periodo 1971-2000, e registrato nelle aree urbane, ha provocato l’insorgenza di numerose problematiche, che vanno dai picchi di domanda energetica per il raffrescamento e relativi black-out, alle criticità legate alla gestione dei sistemi TPL, sino alla scarsità della disponibilità idropotabile, della diminuzione della portata e della qualità dei corsi d’acqua, al degrado del verde pubblico [cfr. Legambiente, op.cit.]. 

 

Contestualmente, negli ultimi decenni in Italia si è significativamente ridotta la quota di rifiuti urbani smaltiti in discarica, che è passata dagli oltre 21 milioni di tonnellate del 2000 ai 6,2 del 2019 (cfr. Ispra, Rapporto rifiuti urbani, 2020).


Poiché si è ancora distanti dall’obiettivo previsto dalla direttiva 2018/850/UE, in coerenza con gli indirizzi espressi, tra l’altro, nell’Agenda Territoriale 2030 e nell’Accordo di Partenariato 2021-2027, la strategia del PN Metro Plus 21-27 mira a promuovere investimenti in grado di aumentare la capacità di adattamento delle Città Metropolitane ai cambiamenti climatici tramite interventi di messa in sicurezza e prevenzione dei rischi, riducendo, al contempo, il consumo e lo spreco di materie nell’ambito di una transizione verso un’economia circolare attraverso la creazione e/o il ripristino di corridoi ecologici urbani e infrastrutture verdi.

La mobilità sostenibile rappresenta uno degli obiettivi prioritari perseguiti dal PN Metro Plus 21-27, considerato che tale sistema provoca notevoli effetti di inquinamento ambientale delle città.

Già nell’ambito della precedente programmazione, grazie ai finanziamenti erogati dal PON METRO 14-20, soprattutto nelle Regioni meno sviluppate è stato avviato un percorso di deciso ammodernamento delle flotte dedicate al trasporto pubblico locale (TPL), che ha portato la quota di mezzi Euro6 (compresi elettrici e a metano) dal 3% del 2015 al 41% del 2019. Parallelamente l’indice del potenziale inquinante delle autovetture circolanti è diminuito (da 166,8 a 134,8). 

Tra il 2013 e il 2019 si è registrato inoltre, con riferimento al totale dei comuni capoluogo italiani, un decremento dell’indicatore sintetico di inquinamento atmosferico, che è passato dal 28,5 del 2013-2014 al 22,6 del 2018-2019.

Sempre tra il 2013 e il 2019 sono state realizzate nelle Città Metropolitane quasi 250 km di piste ciclabili (+20% rispetto alla situazione preesistente), ulteriormente incrementate dalle misure normative nazionali introdotte a seguito della pandemia “COVID-19”, finalizzate alla realizzazione di corsie ciclabili emergenziali.

In tale prospettiva, nel quadro dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS), il PN Metro Plus 21-27 sostiene investimenti mirati a riqualificare i servizi di TPL in ambito urbano e metropolitano, nonché a diffondere servizi di MaaS (Mobility as a Service), irrobustendo i nodi di interscambio fra mobilità urbana ed extra-urbana e la logistica delle merci, con l’ulteriore obiettivo di promuovere la mobilità ciclopedonale, on demand e condivisa e la micromobilità “a zero emissioni”.

Secondo i dati ISTAT, la prolungata crisi socio-economica legata alla pandemia COVID-19 ha provocato una preoccupante crescita della povertà assoluta nel 2020 sia per le famiglie (da 6,4% a 7,7%), sia per gli individui (da 7,7% a 9,4%).

 

In particolare, si trovano in condizioni di povertà oltre 2 milioni di famiglie e circa 5,6 milioni di individui: tra le categorie maggiormente colpite, come cd. “nuovi poveri”, le donne, i giovani tra i 18 e i 34 anni, i coniugati e le famiglie con figli, alimentando sempre di più il fenomeno della “povertà urbana”, con conseguente peggioramento delle condizioni di vita.

 

Le Città Metropolitane presentano problematiche diffuse con riferimento al disagio abitativo, ampliando il numero di persone potenzialmente vulnerabili a causa di diseguaglianze sociali sempre più accentuate, su cui incide, tra l’altro, la disoccupazione, soprattutto giovanile.

 

Povertà urbana ed esclusione sociale sono spesso gravate dalla mancanza di servizi collettivi e di iniziative della società civile.

 

Per tale ragione, in attuazione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027, il PN Metro Plus 21-27 incentiva lo sviluppo e la diffusione di iniziative di innovazione sociale attraverso specifiche misure volte ad abilitare e rafforzare iniziative di attivazione dal basso, cercando di stimolare la capacità imprenditoriale delle comunità e delle persone, nell’ottica di favorire l’inserimento socio-lavorativo di soggetti vulnerabili e favorire lo sviluppo soprattutto nelle aree più marginali e svantaggiate, anche grazie al contributo fornito dagli Enti del Terzo Settore (ETS).

 

In tale prospettiva, la precedente programmazione PON METRO 14-20 ha incentivato la promozione di attività di animazione sociale e partecipazione collettiva di ricostruzione dell’identità dei luoghi e delle comunità nelle aree urbane caratterizzate da maggiore degrado e marginalità e nella sperimentazione di interventi di innovazione sociale con il coinvolgimento attivo degli ETS. 

 

Poiché resta ancora elevato il livello di vulnerabilità e disagio sociale, il PN Metro Plus 21-27 rafforza gli interventi destinati a tali ambiti, in coerenza con i principi del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali in tema di inclusione e di sostegno attivo all’occupazione e del relativo Piano d’Azione e degli obiettivi di Agenda 2030 in tema di lotta alla povertà e riduzione delle diseguaglianze, con l’intento di predisporre un efficace contrasto a processi di espulsione e di isolamento sociale, unitamente al contenimento delle emergenze sociali, per potenziare i servizi sociali in termini di qualità e accessibilità.

 

Nell’ottica di perseguire tali obiettivi il PN Metro Plus 21-27 mira a rafforzare i servizi sociali delle Città Metropolitane, garantendo percorsi personalizzati per l’inclusione abitativa e sociale, al fine di rafforzare il sistema dei servizi di prossimità e di welfare comunitario con il contributo innovativo degli ETS, attraverso il miglioramento della gestione integrata dei processi e la ricomposizione delle risposte sull’individuo.


Parallelamente, il PN Metro Plus 21-27 intende rafforzare i servizi di bassa soglia, di pronto intervento sociale e di accompagnamento personalizzato all’inclusione al fine di contrastare processi di espulsione e di isolamento, integrando i percorsi di inclusione sociale ed abitativa con azioni di inclusione attiva ed estendere i servizi anche ad altre aree di disagio che impediscono l’uscita da situazioni di marginalizzazione e povertà.

In coerenza con la Nuova Carta di Lipsia e tenuto conto di quanto delineato nell’Agenda Territoriale 2030, la strategia del PN Metro Plus 21-27 intende affrontare le sfide legate alla povertà, causate anche dalle tendenze demografiche, sviluppando modalità innovative di cooperazione integrata fra gli attori coinvolti, anche mediante investimenti dedicati a promuovere il patrimonio culturale e a sostenere le imprese nel settore culturale e creativo, con particolare attenzione ai sistemi di produzione locali e ai posti di lavoro radicati nel territorio

 

L’approccio integrato è assicurato dalla coerenza delle operazioni con la strategia territoriale, che nel PN Metro Plus 21-27 è riferita ai Piani Strategici Metropolitani o a strumenti di pianificazione territoriale equipollenti predisposti dagli enti competenti, per consentire la concreta valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico, promozione turistica e sicurezza urbana, alla luce delle peculiarità degli specifici ambiti territoriali.

 

I Progetti di territorio (PdT) sono finalizzati a concentrare, in un contesto spazialmente definito (es. un quartiere, un’area dismessa, ecc.), una rilevante quantità di investimenti afferenti a tematiche diverse, in un’ottica di integrazione e di coinvolgimento dei diversi attori del partenariato locale, di partecipazione attiva dei cittadini, di co-progettazione con gli ETS che il PN Metro Plus 21-27 intende prioritariamente realizzare.

 

In tale prospettiva, il sostegno alle idee culturali innovative, l’incremento e il miglioramento della fruibilità dei beni culturali locali rappresenta un efficace strumento per promuovere la sicurezza urbana in un’ottica di recupero in chiave socio-culturale di spazi ed edifici dismessi o sottoutilizzati, anche mediane la realizzazione di percorsi di cittadinanza attiva e di riqualificazione fisica di ambiti caratterizzati da fenomeni di disagio e marginalità per favorire la socialità, la fruizione dei luoghi, l’accessibilità in sicurezza e lo sviluppo del tempo libero di qualità.

Strategia generale PN METRO Plus 21-27

Il PN METRO Plus 21-27 e Città medie Sud si inserisce nel quadro delle strategie di sviluppo urbano sostenibile delineate nell’Accordo di Partenariato 2021-2027, in una prospettiva di continuità della strategia attuata dal PON Metro 2014-2020, concentrando prioritariamente l’attenzione sulle sfide poste dai cambiamenti climatici nell’ottica di promuovere la transizione verso un’economia circolare mediante azioni di rigenerazione urbana e di risposta al disagio socio-economico, anche attraverso l’innovazione sociale e la rivitalizzazione del tessuto imprenditoriale locale. 

 

Il PN Metro Plus 21-27 costituisce un programma strategico di rafforzamento integrativo dell’azione del PNRR e degli altri strumenti della politica di coesione, previsto in favore delle Città metropolitane e attuato sulla base della delega conferita ai Comuni capoluogo individuati quali Organismi Intermedi (OI), per consentire la realizzazione di efficaci interventi nelle periferie e nelle aree marginali, valorizzando, tra l’altro, l’esperienza dei partenariati tematici dell’Agenda Urbana europea in stretta sinergia con le azioni urbane innovative nella cornice dell’Iniziativa Urbana Europea.

 

Per tale ragione, è assicurato il coordinamento tra PN Metro Plus 21-27 e PNRR, in modo da garantire la coerenza con il pacchetto complessivo di fondi UE e ridurre al minimo il rischio di doppio finanziamento, garantendo, altresì, la coerenza con le strategie nazionali e regionali di sviluppo sostenibile pertinenti per le Città Metropolitane e le Città medie delle Regioni meno sviluppate.

 

Gli interventi a favore delle Città Metropolitane sono integralmente realizzati nell’ambito delle Strategie territoriali ex art. 29 del Regolamento UE 2021/1060, definite a livello locale nella forma dell’ITI (Piani Operativi). 

 

Gli interventi dedicati alle città medie delle Regioni meno sviluppate sono, invece, di carattere settoriale e sono finalizzati a promuovere iniziative di inclusione ed innovazione sociale in contesti degradati. 


Durante l’attuazione del PN Metro Plus 21-27 l’Autorità di Gestione (‘AdG) promuoverà l’uso degli appalti pubblici a sostegno degli obiettivi strategici mediante l’adozione di criteri ambientali, sociali e incentivi all’innovazione.