Nell’ottica di promuovere il superamento degli effetti della crisi nel contesto della pandemia e preparare una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia Rafforzamento sociale nelle città metropolitane, il progetto mira a implementare l’operazione, avviata e non completata sull’Asse 3 del PON Metro.
In particolare, l’azione – in complementarietà con altre azioni del progetto Habito, Asse 3, e con le altre azioni dell’Asse 7 – risponde all’esigenza di garantire la coesione sociale attraverso un impulso alla capacità della società di superare le esigenze emergenti, acuite anche a seguito della pandemia, grazie al rafforzamento di servizi rivolti alle persone/nuclei più vulnerabili, per quanto concerne il disagio abitativo, consentendo l’acquisizione dell’autonomia necessaria per riposizionarsi nel contesto sociale in una posizione paritaria e non più di svantaggio.
Nello specifico, l’intervento intende offrire un supporto ai nuclei in emergenza abitativa, tutelandone il più possibile l’indipendenza e la dimensione familiare, aggravate dalla situazione emergenziale nell’ambito dei percorsi individualizzati, tracciati dall’équipe dell’Agenzia sociale per la casa Habito coerentemente con i bisogni emersi in fase di presa in carico.
Il servizio è rivolto a:
- nuclei/singoli dimoranti in alloggi gravati da ordinanza di sgombero
- nuclei/singoli dimoranti in spazi procurati temporaneamente dai Servizi Sociali
- nuclei/singoli dimoranti in spazi impropriamente adibiti ad alloggio o ad altre soluzioni abitative precarie o improprie e per i quali si ravvisino rischi e/o pericoli per l’incolumità delle persone qualora non si intervenga e provveda ad una soluzione della condizione abitativa.
Pertanto, l’azione è fortemente connessa con l’operazione CT 3.1.1.a, Habito – Agenzia sociale per la casa, che ha come finalità quella di sostenere il rafforzamento dei servizi di contrasto alla povertà abitativa e di accompagnamento alla casa da realizzarsi attraverso un approccio multi-dimensionale e integrato d’inclusione attiva in coerenza con il paradigma “Housing First”.
Il servizio, infatti, intende offrire adeguati contesti abitativi temporanei e al contempo supporto e accompagnamento educativo, volto al consolidamento o all’acquisizione di abilità e competenze personali, necessarie per affrontare un reinserimento sociale.
Le attività previste mirano alla messa a disposizione di alloggi da destinare alla sperimentazione dell’intervento di “Alloggi di Transizione”, con una capienza massima ciascuna pari a 12 posti letto, con stanze private dedicate a nuclei familiari, o a singoli, e spazi comuni in condivisione (cucina, servizi, spazi di convivialità), ove è possibile trascorrere un periodo temporaneo in attesa di trovare una sistemazione presso gli alloggi di edilizia popolare o nel mercato privato.
Inoltre, agli utenti viene fornito un servizio di accompagnamento socio-educativo collegato alla sperimentazione e volto al consolidamento o all’acquisizione di abilità e competenze personali, necessarie per affrontare un reinserimento sociale.
Le attività dovranno svolgersi in piena autonomia ma in maniera del tutto complementare rispetto al resto del progetto Habito e, in particolare, rispetto alle attività dell’Agenzia Sociale per la Casa
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